"È una notte fatta per la nostalgia", disse lui. Sentivo che qualcosa mi mancava, un'eco di notti che dobbiamo avere condiviso in vicoli diversi, una casa lontana
a cui la pioggia lo fece ritornare, o le nuvole, o quella luce particolare che viene dopo la pioggia. Avevo nostalgia di parole, le ultime parole di una poesia che leggevo sul treno.
Oggi è mancata la luce. Ho acceso tre candele, mangiato agnello e letto a lume di candela. La bellezza di tutto ciò era troppo solitaria e così mi sono coricata.
Poi ha piovuto. Buio alla luce del giorno. Sono rimasta a letto finché non ho sentito uno scatto e delle voci. Quando la luce è tornata è stato come un gioco di prestigio-
eccole là le creature animate della mia vita che avevo ritenuto oggetti inanimati. Ed io ero quella evocata dal loro sogno di un pianeta oscuro.
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