La sfida di vedere quanto è profondo il baratro e quanta aria abbia l'anima dall'orlo dei nervi al precipizio dei brandelli d'umori e tastare il durante assaporare il mentre del vento dal corpo che oscilla nella bascula del freddo che si fa più tagliente nella caduta e spacca la gravità ed il suo centro la corda immaginaria attaccata al gracile ramo d'un albero abbattuto ché la terra calcata ha ceduto con me e m'anticipa il volo scende in pioggia ed io calo come sasso corpo attratto dal baricentro infernale
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