Come mi taglia questo cielo? Cade a pezzi ad emularmi l'anima si gonfia del turgore dei miei pianti e le membra come fronde di salice scendere in distillato di stanchezza - stranezza - e disperdere fogliame in punta di radice di piede ché la fuga è impossibile e la terra mi fa groviglio e prigione tra le caviglie deboli
Mi mangiano i vermi come aguzzini a decretarmi morte in vita e seppellimento senza feretro ché il mio trapasso è qui in atto in quest'agonia esistenziale a me riservata
Traghetto senza muovermi in uno Stige immobile ed asciutto.
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