Non turbate il silenzio. Tutto tace verso la donna rivestita a lutto: la campagna, lo stagno, il cielo, tutto illude la dolente... O pace! Pace!
O pace, pace! Poiché nulla spera ormai la donna declinante. Invano fiorisce di viole il colle e il piano: non ritorna per lei la primavera.
Oh antiche primavere! Oh i suoi vent'anni oimè per sempre dileguati. Quanto, oh quanto ella ha sofferto e come ha pianto! Atroci sono stati i suoi affanni.
Nulla più spera ormai: però la bella timida primavera che sorride dilegua la mestizia che la uccide, e un sogno antico in lei si rinnovella.
Non pure ieri il piede ella volgea allo stagno che l'isola circonda? Ella recava un libro ove la bionda reina per il paggio si struggea:
(avea il volume incisioni rare dove il bel paggio con la mano manca alla donna offeria la rosa bianca e s'inchinava in atto d'adorare).
O sogni d'altri tempi, o tanto buoni sogni d'ingenuità e di candore, non sapevate il vuoto e il vostro errore o innocenti d'allor decameroni!
Ella col libro qui venia leggendo e a quando a quando in terra s'inchinava la mammola, l'anemone, e la flava primula prestamente raccogliendo.
Oh tutto Ella ricorda: le turchine rose trapunte della bianca veste, la veste bianca in seta, e la celeste fascia che le gonfiava il crinoline.
Poi apriva il cancello, e il ponte stesso dove or riposa la persona stanca allora trascorreva agile e franca né s'indugiava come indugia adesso.
Poi entrava nell'isola, e furtiva in fra il tronco del tremulo e del faggio guatava se al boschivo romitaggio l'amico del suo sogno conveniva.
Oh tutto Ella ricorda! Ecco apparire l'Amato: giunge al margine del vallo dell'acque, e raffrenato il suo cavallo il cancello la supplica d'aprire.
"Non dunque accetta è l'umile dimanda del vostro paggio, o bella castellana? Combattuto ha per voi; fatto gualdana egli ha per voi, magnifica Jolanda. "
Egli disse per gioco. D'un soave sorriso ella rispose: assai le piacque il madrigale, ed al di là dell'acque, sorridendo d'amor, getta la chiave.
Oh tutto Ella rammemora. Non fu ieri? No, non fu ieri. Il lungo affanno ella dunque già scorda? O atroce inganno quel dolce aprile non verrà mai più...
Non turbate il silenzio. Tutto tace verso la donna rivestita a lutto, la campagna, lo stagno, il cielo, tutto illude la dolente... O pace, pace!
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