All'ora incerta in cui la muta dei fantasmi fa ressa alle finestre, e in gran subbuglio per un'esitazione tra ombra e giorno minaccia bisbigliando la chiarezza,
un uomo prega: gli è distesa accanto la splendida guerriera inerme e nuda; poco distante giace il loro erede, tenendo stretto come stelo il tempo.
"Una preghiera dentro la paura, ardua a esaudire, specie senza soccorso dall'esterno; una preghiera detta dentro il crollo delle città, la fine della guerra, i morti in folla:
perché la dolce aurora, la tenace, la luce quando giunge sui crinali, se allontana la lieve luna, così anche la mia favola cancelli, e veli del suo fuoco anche il mio nome".
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