Sono già mature le mele sull'albero che Miss Coombes ci ha lasciato. L'albero è chino quasi fino a terra. Non avevo capito fino ad ora il loro peso freddo, né come si accalcano a coppie sui rami, gialle, rotonde come lanterne cinesi lungo una strada addobbata.
È il crepuscolo, e stai tornando a casa. Immagino la dinamo della tua bici tesa come una spoletta tra le strade che imbrunano, a illuminare casa nostra mentre ora, nella via, si accendono le luci – l'oro delle lampadine nelle piccole serre, i lingotti di ingresso, la camera da letto, le scale.
Viviamo qui ora, e sebbene, altrove, una ragazza si appoggi al finestrino del treno, un dito attorcigliato allo zaino zeppo di tutto ciò che possiede – questo ci basta. Siamo le luci, le luci, le luci che i treni superano nell'oscurità.
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