I bambini che s'insinuano tra le nostre parole come un punto e virgola, sanno tutto e si ricordano della nostra fatica di dire la vita che passa e di come l'amore è difficile. Insinuano cantando un dito leggero nella scollatura del mondo che ci copre poi si fermano con la guancia contro l'orecchio del gatto con un viso grave e chiuso così in fretta da farci perdere l'equilibrio, gettarci fuori dal tempo, d'un tratto muti come accanto a un pozzo colmo di parole mentre si arrotonda, vera dei nostri giorni, delle nostre vane parole, la pupilla del gatto.
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