D'aprile, da piccolo gli alberi mettevano mitrie alzavano le teste in lunghe lunghe liturgie e tempio era il silenzio luminoso delle nuvole; oggi un mezzo aprile di tanti anni fa per tutto questo silenzio nessuno nasconde la testa nelle mani seduto, metto le tempie nella chiarìa di un cielo che li vorrebbe amati amati tutti, ognuno da qualcuno; ciascuno invece scuote la sua cenere e vedo ombre che passano vivendo in festa come fossero vissute orfano di tutti i moventi la primavera è guardarne il riflesso sulla peluria degli avambracci al sole.
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