Chè se sono avanzo o mi avanzo eccedendomi sottraendomi dimezzandomi scarseggiandomi e mi rimango accogliendomi sfrattandomi ospitandomi sgusciando dall'uscio incustodito per far ritorno io con le cose perse che m'appartengono più delle cose avute ed avuto e perso _insieme come scarto abbandonato al manicomio dei miseri che elemosinano appendici e lungaggini mai sazia di rimasugli sorseggio residui e tu ed io intimi commensali al convivium scarno con le coppe rovesciate e le braccia incrociate sul petto cibarci di noi - cannibali - ad azzannarci la carne per la fame.
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