Parlammo sicuri tra belle acque bagnate da tamerici e accordammo parole, quiete le nostre mani – ricche in oro estorto – e le fronti alte e assolate dalle molte ore trascorse. Dicevamo quello che non volevamo dire e tacevamo le intenzioni amare; immensamente gentili, noi – i mortali, i non amati – vegliavamo su rispettabili leggi umane. Cosí, vedevamo cavalcare Ciro il nobile, l'eletto, prudente sin dall'infanzia. E noi, corruttibili e accecati dalla bellezza del suo aspetto, muti e silenziosi dietro lo scudo di suo fratello Artaserse.
Commenti