Amata, di quella si dolce prigionia (Musica da camera xxii) Amata, di quella si dolce prigionia La mia anima è lieta... Tenere braccia che inducono alla resa E voglion esser strette. Sempre così mi trattenessero, Felice prigioniero sarei!
Amata, quella notte mi tenta Che, nel tremante viluppo delle braccia, In alcun modo gli allarmi Possano turbarci ma il sonno A più sognante sonno si sposi e l'anima Con l'anima giaccia prigioniera.
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