Dovrei paragonarti ad un giorno d'estate? (Sonetto 18)
Dovrei paragonarti ad un giorno d'estate? Tu sei ben più raggiante e mite: venti furiosi scuotono le tenere gemme di maggio e il corso dell'estate ha vita troppo breve: talvolta troppo cocente splende l'occhio del cielo e spesso il suo volto d'oro si rabbuia e ogni bello talvolta da beltà si stacca, spoglio dal caso o dal mutevol corso di natura. Ma la tua eterna estate non dovrà sfiorire nè perdere possesso del bello che tu hai; nè morte vantarsi che vaghi nella sua ombra, perché al tempo contrasterai la tua eternità: finché ci sarà un respiro od occhi per vedere questi versi avranno luce e ti daranno vita.
nè morte vantarsi che vaghi nella sua ombra,
perchè al tempo contrasterai la tua eternità:
finchè ci sarà un respiro od occhi per vedere
questi versi avranno luce e ti daranno vita.
è come un fiore predisposto alla perdita di tutti i propri petali , che trova inspiegabilmente una forza di far risbocciare quei petali , donata da una superiore entità , satura di vitale energia . Ovviamente quel fiore può alludere a chiunque ed ogni cosa ... Ma non è ragione ... Bella è , e bella rimane . Bravo il nostro William .
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