"Passeggiava con l'abbandono di giglio che mediti, o quasi d'uccello che sappia di dover nascere. Senza vedersi si guardava in una luna a cui il sogno faceva da specchio, in un silenzio di neve che innalzava i passi. Affacciata a un silenzio. Era anteriore all'arpa, alle parole, alla pioggia. Non sapeva. Bianca alunna dell'aria, tremava con le stelle, con il fiore e con gli alberi. Il suo stelo, la verde sua cintura. Con le mie stelle che, di tutto ignoranti, per scavar nei suoi occhi due lagune lei in due mari annegarono.
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