In quella zona del giorno, che qualcuno confonde, per il colore rosseggiante, con il partorire del Sole dal ventre del Cielo; in quella zona del giorno, dove il tramonto si avvia a cedere il suo posto alla prepotente sera, preludio della serena e violenta notte, si intravede il fantasma di un'ombra, di quell'uomo che fu forse un ladro, forse un assassino, o semplicemente un povero cristo, come ce ne sono tanti. E l'ombra cammina in dolce compagnia, come se fosse meno amaro il sapore del proprio dolore, quando ci illudiamo di non essere soli. E le due ombre, fantasmi Di quello che furono Adamo ed Eva, a passi striscianti giungono dove ormai l'albero del frutto proibito è secco e dimenticato e il serpente si morde la coda con ancora l'illusione di essere il simbolo dell'eterno male.
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