Volo notturno. Un leggiero sbatter d'ali convulso, tra penombra e luce. Così riecheggia sui miei pensieri il ricordo confuso di tanti gesti.
La luce e lì, chiara e accecante. La piccola farfalla si muove con audacia, tra mille insidie. Ma solo di rado capita di scorgerla, e nei modi in cui non si è soliti sperare. Il solo nominarla, induce speranza, nel suo cullare, la salvezza tanto sospirata. E adesso che è vicina, il suo calore soffia, contro le sue esili ali. La sua pienezza: attrae e impaurisce, il suo candore acceca.
Come satelliti. In attesa che il destino si compi, tra sogni e paure, tra ilarità e oblio, nel purgatorio della vita. Sono confinati tutti i pensieri, più sfuggenti. Nell'attimo ancora temuto, di divenire: felicità.
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