Le lacrime del sabato sera sono più salate e grigie somigliano una vecchia densità che tarda a scendere io, non sono la tua donna clandestina anche per me. Nella pista sotto luci argento ballano coppie di sempre dalle facce disilluse si tengono per mano io però non sono con te ti abbraccio solo con gli occhi. Continuare le pene, le notti, i giorni del telefono muto, nero. Distante però mi parla, mi racconta di altri letti sgualciti io, non sono la tua amante di un'incessata dimenticanza. Compagnie che ridono alle mense tanti, troppi visi che conosco da brevi e lontane date mescolata fra le sedie di paglia io, non sono l'avvezza mica di saltuari disegni. Giorni di festa quelli veri da dividere quasi sempre abbandonando quotidiani pensieri e risa leggere io, non sono la tua compagna di incontri accaduti per garbo. Amplessi, regali, pochi baci del vino candele, parole, spaghetti e canzoni, muovono scomposti sulla scacchiera io, sono la dama di giochi di un fante, quando alfiere o re che dà scacco matto.
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