Fanciullo, io già non ero come gli altri erano, né vedevo come gli altri vedevano. Mai derivai da una comune fonte le mie passioni - né mai, da quella stessa, i miei aspri affanni. Né il tripudio al mio cuore io ridestavo in accordo con altri. Tutto quello che amai, io l'amai da solo. Allora - in quell'età - nell'alba d'una procellosa vita - fu derivato da ogni più oscuro abisso di bene e male il mistero che ancora m'avvince - dai torrenti e dalle sorgenti - dalla rossa roccia dei monti - dal sole che d'intorno mi ruotava nelle sue dorate tinte autunnali - dal celeste baleno che daccano mi guizzava - dal tuono e dalla tempesta - e dalla nuvola che forma assumeva (mentre era azzurro tutto l'altro cielo) d'un demone alla mia vista -.
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