Un migliaio di anni, un migliaio di paure, un migliaio di lacrime abbiamo versato l'uno per l'altro, come falene alla fiamma, un gioco mortale, bambini smarriti in cerca della loro mamma, e quando i cuori cantano, la musica porta una magia come nessun'altra, il freddo inverno, non una mano da stringere, l'estate breve e assolata, e la mattina, stretta a te, momenti preziosi, teneri, amorosi, divertenti, ballavamo, ridevamo, volavamo, crescevamo, osavamo, volevamo vene più di quanto qualunque anima potesse capire o accettare, la luce cosi splendente, l'accordo cosi perfetto, per cento preziose stagioni, la falena la fiamma, la danza le stesse, poi ali spezzate e cose tenute come un tesoro in pezzi intorno a noi, il sogno l'unico per il quale mi struggo, qui o là, le nostre anime messe a nudo, fra un milione di anni, il mio cuore ti terrà sempre con se.
Non so se aquila solitaria è il vero titolo di questa poesia, trovata nel libro "aquila solitaria" di Danielle Steel, a parer mio una bellissima poesia, per cui opto per il titolo del libro. Chi sapesse un altro titolo di tale poesia, lo dica e modifico.
Purtroppo non tutti percepiamo quello che leggiamo nello stesso modo, non so se il mio giudizio su questa poesia sia influenzato anche dalla lettura completa del romanzo "Aquila solitaria", lettura che ho gradito particolarmente, (come tutti i libri della stessa autrice) ma a me da un altra sensazione, completamente diversa da quella "scritta da un post-adolescente che desidera tornare indietro per poter correggere i suoi errori". Secondo me è scritta da una Donna, consapevole dei suoi limiti e errori che si vorrebbe tornare indietro per poterli correggere ma è anche consapevole che tali errori hanno reso lei stessa una persona più forte e più consapevole dei suoi limiti, facendo si che quest'ultimi da limiti tornano a essere i suoi punti di forza.
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