E si agita e ribolle, sferza, fischia e rugge, vuole alzarsi fino alle stelle, Fino alle altezze incrollabili... È forse l'Ade? Una forza infernale sotto la ribollente caldaia ha forse acceso il fuoco della geenna, e ha stravolto l'abisso rovesciandolo dal profondo?
All'urto delle onde infuriate, incessantemente la massa del mare con mugghiare, fischi, sibili e urla batte contro lo scoglio della riva. Ma, pacifico e altero, non scosso dai capricci delle onde, immobile, immutabile, contemporaneo alla creazione del mondo, tu stai nostro gigante!
E irritate dalla battaglia come ad un assalto fatale, di nuovo urlando si gettano le onde contro il tuo enorme massiccio. Ma contro la pietra immutabile s'è affranto l'assalto tempestoso; Sprizza l'onda sconfitta e si scioglie in sporca schiuma senza forza il suo impeto...
E tu stai fermo, possente scoglio! Attendi solo un'ora, poi un'altra, E si stancherà l'onda rimbombante di combattere contro il tuo tallone... Stanca del malvagio sollazzo, di nuovo divenuta umile, senza urla, senza più lotta sotto il tuo tallone di gigante di nuovo l'onda si placherà...
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