Ancora ti chiamo: non spezzo quel ramo, la foglia è caduta, la stagione finita, goduta, ma non certo perduta la linfa infinita che scorre felice da cima a radice. Alimento di vita che unisce quel dentro e che non capisce le nostre ragioni. Segue il suo corso quel legame sottile e dà vita e vigore al nostro sentire. Aspetta che il raggio buchi la nebbia per dal luce al miraggio che insegue l'oblio, ti chiamo: son io.
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