A che vi hanno inventato occhi nuovi se albero ne dite d'una testa sbocciata in verdi pensieri di foglie d'un nostalgico eden antico nell'eterna rigenerazione dell'eterno ciclo. A che questo modo diverso d'inventare la vita se dopo tanta cultura dopo tanta sapienza dopo tanta scienza dopo tanta arte dopo tanta politica dopo tanta noia dopo tanta vita così dopo tanta droga dopo tanto dramma dopo tanta potenza (anche d'amare) dopo tanta impotenza (anche d'amare) dopo tanta violenza dopo tanta ipocrisia su cui grufola il mondo dopo tanto pianto in cui s'affoga dopo sempre le stesse cose dopo tante ripetizioni dopo tante cose uguali dopo tanti sogni a spronare la vita dopo tante brume ad annunciare (sia pure) la più abietta metempsicosi di vermi e di fango una morte senz'anima ma con fiori con riti con lapidi e temporanee preghiere una notte-morte senza domani un sonno senza risveglio un sogno eterno dopo tante sciocchezze fin dove l'albero scorge l'erba che calzano le sue radici e penetra il cielo la vostra intelligenza se dopo tanta truffa di vita il nulla. ... ma a poco a poco m'opprime il cuore un rimpianto e mi turba il richiamo d'una vita che si perde.
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