L'acqua frusciava, l'acqua cresceva, un pescatore stava sulla riva, tranquillo, intento solo alla sua lenza, ed era tutto freddo, anche nel cuore. E mentre siede e ascolta, si apre la corrente: dall'acqua smossa affiora una donna grondante. A lui essa cantava, a lui parlava: "Perché tu attiri con astuzia umana, con umana malizia, la mia specie su alla luce che la ucciderà? Ah, se sapessi come son felici i miei piccoli pesci là sul fondo, anche tu scenderesti, come sei, e solo là ti sentiresti sano. Non si ristora forse il dolce sole nel mare, e così anche la luna? Il loro volto, respirando l'onda, non risale più bello? Non ti alletta il cielo profondo, l'azzurro che nell'acqua trascolora? E il tuo volto stesso non ti chiama quaggiù, nell'immutabile rugiada? ". L'acqua frusciava l'acqua cresceva, e a lui lambiva il piede. Il cuore si gonfiò di nostalgia, come al saluto della sua amata. A lui essa cantava, a lui parlava, e per lui fu finita: un po' lei lo attirava, un po' lui scese, e non fu più veduto.
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