Si sta come assorti a volte negli orti, in balìa di un destino, se non proprio divino, non voluto, accettato, talvolta sbagliato. Si sta poi a guardare la luce sul mare e là come avvinti da sguardi dipinti, si sogna, si vola oltre il dolore con il chiarore ancor di quel sole che trafigge la vita. Non lo fa per ferire, ma per farti gioire dei pensieri che vivi, in quell'orto tra gli ulivi.
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