Stanco e vinto dal sonno al manco lato inerme entro il mio petto Amor giacea, e il mio cor, che senz'armi il Dio vedea l'ali gli tolse ond'avea il tergo ornato.
Sé stesso impenna, e lieve spirto alato fuor dal natio soggiorno il volo ergea, e per l'usato calle alla mia Dea giunse e librossi in sul bel crine aurato.
Indi, quasi farfalla, intorno il foco degli occhi mosse, ma l'intenso ardore sciolse gli incauti vanni a poco a poco.
Così dentro il bel sen cadde il mio core; ed ord sperano in van di cangiar loco il cor senz'ali, e lo spennato Amore.
Commenti