Il mondo era moderno al quarto piano, come un'era adulta, ma più sotto era l'antro dei sogni dell'infanzia. Non era addio ma arrivederci, a più tardi, l'amica era la vita e libertà di affetto adolescente che ti porta via piano, e va lontano, in fiaba eterna di una piccola me contenta, come l'entrare e uscire da una porta, una soltanto q u e l l a perché un padre aspetta, al piano che non s'apre più aspettava stava.
Ora il salto dei piani si è smarrito, l'ascensore scende direttamente al pian terreno in un'uscita sola, nessuno abita né solitario attende alcuna voce dice, È tardi và a dormire, oppure, Cosa vuoi per pranzo l'indomani. Alcuno a notte lascia letterine scritte in uno stampatello chiaro, di grafia leggera, messaggi d'amore delicati dove sentirsi al centro della vita, non già più in salita, ma una mano che entra nella tua soave, piano.
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