Abruzzi... i monti ed il mare
Massicci e le profonde gole scavate,
tratturi arditi, squarci che secolari,
son madidi sudari d'aspre vallate,
eterne segnature già leggendarie.
Da indomite tribù di terre Sannite,
temibili briganti, genti efferate,
il grido scuote i miei monti impoveriti
turbando le coscienze meno assonnate.
La vivace e sorgiva acqua da sui monti
è giunta sull'adriatico litorale
or sosta stanca tra le globali sponde
quietata e poi confusa dall'aspro sale.
Non voglio udire quel fraudolento amico
il patto secolare non fu onorato,
ridare alla sorgente il suo fluido antico
da nuvole e dal vento l'aiuto dato.
Trafitto dai frammenti dei mille inganni
il vento sulle cime mi condurrà
e giunto in quota alla fine dei miei anni
sfiorar le amate vette in eternità.
Composta sabato 17 luglio 2010
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