Solevo, da giovane, gaio ridestarmi al mattino con la rugiada, e m'attristavo alla caduta del giorno. Ora al levarmi la bianca discesa maledico che ogni radice rinfresca, e vorrei che le mie palpebre fossero morte serrande giù tratte dal peso infinito del mondo minerale. Ed è strano davvero che la sera, quando le ombre distese giacciono come fieno tagliato, in questa pazza età mi rallegri, e la mia anima canti vividamente ardendo nel centro di un cielo gelato.
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