La notte impone a noi la sua fatica magica. Disfare l'universo, le ramificazioni senza fine di effetti e di cause che si perdono in quell'abisso senza fondo, il tempo. La notte vuole che stanotte oblii il tuo nome, i tuoi avi e il tuo sangue, ogni parola umana ed ogni lacrima, ciò che poté insegnarti la tua veglia, l'illusorio punto dei geometri, la linea, il piano, il cubo, la piramide, il cilindro, la sfera, il mare, le onde, la guancia sul cuscino, la freschezza del lenzuolo nuovo... Gli imperi, i Cesari e Shakespeare e, ancora più difficile, ciò che ami. Curiosamente, una pastiglia può svanire il cosmo e costruire il caos.
Ciao, ho trovato la poesia in un libricino del MITI (non so se li ricordi) edito Mondadori dove sono raccolte le più significative di borges, credo però sia difficile trovarlo, credo sia una collana non più pubblicata. Forse anche in altre sue raccolte, mi viene in mente La Cifra, potrebbe esserci. Non credo di essere riuscita ad esserti molto utile, se dovessi trovarla però te lo farò sicuramente sapere. Ciao
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