Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca. Considero valore il regno minerale, l'assemblea delle stelle. Considero valore il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano. Considero valore quello che domani non varrà più niente e quello che oggi vale ancora poco. Considero valore tutte le ferite. Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi, provare gratitudine senza ricordare di che. Considero valore sapere in una stanza dov'è il nord, qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato. Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca, la pazienza del condannato, qualunque colpa sia. Considero valore l'uso del verbo amare e l'ipotesi che esista un creatore. Molti di questi valori non ho conosciuto.
A me sembrano tutti atteggiamenti "normali", non vedo dove sia la stravaganza in questi gesti che tutti abitualmente dovremmo tenere...condivido questi "valori", che sono del vivere quotidiano... non sono però d'accordo con "la pazienza del condannato".(come fosse un frate!)..più che pazienza dovrebbe essere autoanalisi di un gesto sconsiderato e perciò presa di coscienza e conseguente rimorso... O li vogliamo lasciare fuori questi delinquenti?
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