Se da uno squarcio di tetro denso di improvviso luminosa una cometa attraversa il cielo del tuo cuore adocchiane la scia filante pregna di fluvido fulgore docile e men greve altro ti appaia il tuo e il mio domani. Verso il nuovo giorno sgombro di nubi balza per l'aria tersa svolazza qual colomba innamorata attirata dal tenero tubare adescatore della mia voce. Oh fior d'amor vermiglio nato da sverno di radici che humus di cuore abbella repleto di linfa, saldo ostenta il tuo novello stelo tangente e carezzevole ti sia il respiro dei miei drudi sospiri carichi di rinate brame! Se esposta a disarmonie o a guasta di tempi ancor poi cangiassi ad altro volto scompagna d'amor non divenire prima dell'estremo silenzio che sconfitta farà la nostra vita. Là, nel rifugio che trovammo giochiamo a cantar la vita e pieghiamo la sorte dura per restare non vinti vivi convinti, che al tavolo di Eros, se non si bara, le sole carte che contino e diano punti solo seme di cuore possono avere!
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