Smarrirsi nell'incondizionata monotonia, frutto di falsità e neppur un lampo per sostare ad essere assorto dalla percezione di un fanciullo innamorato, innamorato della vita. All'etica è venduta l'anima, ormai è reputato ambiguo risanare l'interazione dello spirito e della razionalità e questo lo sai? È reputato immorale concedersi all'umano contatto tangibile, comprendi? Morale però è scappare via, dai fioriti e profumati campi verdastri. Privi di riflessione e privi di sensibilità, ma dove andate? Cos'è l'esistere? Sì, morale è ferirsi, lacerare, eliminare, annullare.
L'esprimersi non è utilizzato per creare scale inviolabili scale senza meta e senza pioli, scale dirette all'inimmaginabile, ma per costruire grigi ponti discontinui di cemento con l'assenza di un inizio, ma con la medesima meta: una triste e cupa maschera della presunta conosciuta felicità.
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