Poesie di Antonino Gatto

Libero professionista, nato martedì 16 maggio 1972 a Barcellona Pozzo di Gotto (ME) (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Umorismo, in Racconti, in Frasi per ogni occasione, in Proverbi e in Diario.

Scritta da: Antonino Gatto

La carezza di una brezza

Le nostre stagioni sono trascorse troppo in fretta,
ma le abbiamo vissute, ad una ad una.
Abbiamo vissuto la primavera
nei colori della nostra madre terra,
l'estate della nostra vita insieme,
dei nostri figli, ed uniti come pochi
abbiamo continuato a sognare nuovi progetti.
Abbiamo vissuto gli autunni un po' amari,
colorandoli con la nostra forza,
che non ci ha mai abbandonato,
e che ci ha aiutato a superare mille battaglie.
E così oggi, troppo in fretta,
ci troviamo a vivere questo nostro inverno,
che si consumerà molto lentamente,
e non ci darà tregua.
Così quando il freddo sfiorerà la tua pelle,
sappi che dentro ogni suo brivido,
mi troverai, presente, nel vento,
ad accarezzare la tua pelle,
come allora, sempre silente,
ma sempre al tuo fianco.
Ogni volta che il tuo cuore mi cercherà
io gli volerò dentro, per non fargli sentire
neppure per un attimo, la mia assenza.
Ogni volta che guarderai il cielo,
mi troverai fra le nuvole,
e sarò lì per rivedere i tuoi occhi,
asciugando con una lieve brezza, ogni tua lacrima,
per nutrirmi come sempre di ogni tuo sorriso.
Antonino Gatto
Composta martedì 26 aprile 2011
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    Scritta da: Antonino Gatto

    Figlio mio

    Figlio mio, perla dei miei occhi,
    luce dei miei passi,
    ombra dei miei pensieri.
    Figlio mio, frutto del mio amore,
    pace dei miei sensi,
    gioia del mio cuore.
    Figlio mio, sangue del mio sangue,
    scrigno dei miei averi,
    chiave dei miei desideri.
    Figlio mio,
    ovunque tu sia in questo momento,
    non posso fare altro
    che sentirti dentro.
    Antonino Gatto
    Composta mercoledì 20 aprile 2011
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      Scritta da: Antonino Gatto

      Figlio d'una poesia

      Petali strappati ad un fiore
      sono i giorni che si contano con le dita,
      a che serve il piacere dell'amore,
      se finisce con la morte di una vita?

      Ogni giorno, proprio al sorgere del sole,
      c'è una donna che si sente in alto mare,
      e di fronte ad una scelta che fa male,
      deve decidere se fermarsi o continuare.

      E mentre credi di essere sola nel cammino
      e non sei pronta per superare la nuova sfida,
      dentro di te, c'è già il suo piccolo cuoricino,
      che batte forte perché ti vede come una guida.

      C'è accanto un uomo, che un giorno lui chiamerà papà,
      e lassù in cielo un altra donna che guarda in giù,
      che fanno conto sulla tua grande capacità,
      di farti forza, stringendo i pugni, e guardando in su.

      Siamo rondini nel cielo, e siamo fatti per volare,
      c'è una voce che ti dice: ti prego non sparare!
      C'è una luce che ti segue, ed illumina il cammino,
      e sarà la tua allegria, la tua forza, il tuo bambino.

      Cara mamma, se mi ascolti, ti prego non sparare,
      voglio vivere la vita, voglio vincere e volare,
      avrò cura dei tuoi giorni, come l'ape al suo alveare,
      quando guarderai i miei occhi, non mi vorrai mai più lasciare...

      Ed un giorno un po' invecchiata, nel cassetto della vita,
      leggerò fra i tuoi gioielli questa splendida poesia,
      e asciugandomi una lacrima, ringrazierò questo poeta,
      che ha salvato la tua vita, ed ha salvato anche la mia!
      Antonino Gatto
      Composta venerdì 15 aprile 2011
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        Scritta da: Antonino Gatto

        Fermati un istante, a seminare

        Fermati un istante,
        il tempo di leggere poche semplici parole,
        fermati per capire, chi sei e dove vuoi andare.
        Fermati un istante,
        per dimenticare, i tuoi problemi, i tuoi malumori,
        i tuoi amanti, la tua vita, i tuoi amori.
        Fermati un istante,
        perché il buio della notte, ti ha ingannato
        perché troppe volte ci hai creduto,
        perché troppe volte hai sbagliato.
        Fermati e non avere fretta,
        lascia un attimo la tua sigaretta,
        fermati non pensare,
        fermati a respirare...
        Tutto quello che oggi per te è un problema,
        domani sarà dimenticato,
        tutto ciò che hai avuto,
        sarà consumato, riciclato.
        Solo la tua anima, conserverà integralmente
        ogni piccolo gesto d'amore che hai seminato
        per poi nutrire la tua stessa mente.
        Antonino Gatto
        Composta martedì 12 aprile 2011
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          Scritta da: Antonino Gatto

          Naufraghi senza frontiera

          Bimbi fragili, innocenti ed un po' affamati,
          che sognavate di correre fra i prati,
          senza colpe ma soltanto per sventura,
          l'ultimo grido lo avete lanciato alla paura.
          Donne cresciute in balia della corrente,
          abituate ad avere tutto e niente,
          condannate a lottare nella sorte,
          per volere di chi vi ha spinto fino alla morte.
          Padri di famiglie disgregate,
          per sfamarle voi le avete abbandonate,
          ed a casa mentre si nutrono di sogni,
          i vostri corpi sono pasto per i tonni.
          Maledetta la bilancia della vita,
          che nessuno sulla terra può additare,
          vite inermi cercavate via di uscita,
          mentre oggi riposate in fondo al mare!
          Antonino Gatto
          Composta martedì 5 aprile 2011
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            Scritta da: Antonino Gatto

            Siamo atomi d'innanzi alla vita

            Siamo tutti piccolissime particelle
            con l'istinto di sopravvivere alla vita,
            condizionati da tutto ciò che ruota attorno a noi
            e dalla nostra capacità di interagire con l'universo.
            Siamo fragili, e schiavi del tempo
            burattini illusi di essere liberi,
            e solo la nostra capacità di vedere,
            ci fa sentire più piccoli d'innanzi alla vita.
            Antonino Gatto
            Composta martedì 29 marzo 2011
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              Scritta da: Antonino Gatto

              Fotogrammi al tramonto

              Se conoscessi il giorno,
              del mio ultimo tramonto,
              vorrei guardarlo fino a che
              l'ultimo raggio di sole
              scompare...
              Vorrei perdermi
              nella meraviglia della natura,
              rivivendo fotogramma dopo fotogramma
              ogni singolo istante
              che la vita mi ha donato.
              Vorrei azzittire ogni mio perché,
              con la speranza
              di aver lasciato un piccolo ricordo indelebile
              del mio passaggio.
              Vorrei saziarmi
              dell'amore che ho ricevuto e donato.
              Ed infine vorrei dipingere con i colori del cuore,
              l'ultima pagina del mio diario,
              in modo che i pochi fogli bianchi mai scritti,
              continueranno a parlare di me.
              Antonino Gatto
              Composta sabato 5 marzo 2011
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                Scritta da: Antonino Gatto

                Devo andare

                Ti ho incontrato passeggiando per la via,
                mi hai colpito per la tua dolce cortesia,
                non ho avuto neanche il tempo di pensare,
                che ad un tratto, mi dicesti "devo andare"

                Ti ho rivisto, mentre uscivi dalla chiesa,
                e poi ancora con la borsa della spesa,
                ed ancora mi domando dove vivi,
                e di cosa ogni giorno tu ti privi.

                Le tue vesti sono forse un po' sgualcite,
                e di molte grandi macchie son condite,
                ma il tuo animo sembra essere immacolato,
                d'una vita che ti ha tolto, e non ti ha dato.

                Ti ho portato a casa mia per pranzare,
                mi dicesti nuovamente "devo andare"
                ma ho insistito e ti ho accolto col sorriso,
                ed una goccia di rugiada, è fiorita sul tuo viso.

                Hai avuto acqua calda in una vasca,
                due pantofole, un divano, e senza fretta,
                hai dormito dimenticando il tuo cartone,
                che hai lasciato sotto al solito lampione.

                Hai giocato abbracciando i miei bambini,
                ma hai deciso di tornare ai tuoi giardini,
                e mi chiedo ascoltando la tua storia,
                cosa prova dentro al cuore chi t'ignora.
                Antonino Gatto
                Composta giovedì 27 gennaio 2011
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