Follie! Follie! Follie! Amo, negli indiavolati pomeriggi dell'estate, ubriacarmi di sole, nudo, tra il fragore insopportabile degli alberi, della luce, del caldo. La natura pulsa ad un ritmo forsennatamente veloce. L'animo di distende... quasi non si avverte più. Ora c'è il corpo, stremato dalla fatica e dal sudore, ci sono gli infuocati orizzonti, i miraggi, gli angeli e la tortura della sete. Tutto brucia, tutto arde, si consuma, si spreca, senza rimpianto, senza gioia. Rimangono solo i deserti: ma sono deserti di fiori, bianchi di luce, e poi ci sono gli orizzonti di cristallo, ci sono gli angeli, ci sono... luglio 1971.
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