Vaga la mia anima smaniosa nell'infinito immobile, tra giorni di false lusinghe e notti silenti di menzognere ricordi, accarezzando il pensiero del tuo tocco assente. Nella solitudine di cui mi facesti dono nella tua arida essenza un dì... appoggiai labbra arse bramando linfa vitale. Brividi freddi scaldavano il petto, mentre vino caldo scendeva crudele nelle intime viscere a obliar la mente. Alienasti i sensi, depredando sogni e speranze, lasciando il mio cuore al suo battito vuoto, che ferito ora echeggia in una eterna atonia.
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