Ti invoco nella desolata notte
Mentre nella mente odo queste note del ballo
E mentre alle orecchie giunge lo scroscio della pioggia
Ti aspetto e ti desidero, ti amo e ti temo
Ti invoco nella desolata notte
Fuggi dalle mie braccia come fugge quest'acqua dal cielo
So che tornerai da me, ma sarà per poco e non mi basta
Ti penso e ti voglio, ti sussurro e ti ascolto
Ti invoco nella desolata notte
Ho bisogno di un ballo per rendermi unico a te
Chissà cosa si prova a perdere sé stessi per trovarsi in altri?
Un poeta che è travolto dalla tempesta, e si perde e affonda
Ma si salva grazie ad una Circe meravigliosamente terrena
Rifiuto l'imitazione dei maestri per te ora
Voglio solo che parli il mio cuore e non la mia testa
Ti voglio sentire e assaporare, ti voglio godere e aiutare
Ti invoco nella desolata notte
Quelle tue code, le pose e i gesti mi hanno ipnotizzato
Non vedo che perfezione nel tuo essere fatale
Ti lodo e anelo a te, ti prego e mi illumino di te
Ti invoco nella desolata notte
Che sciocco... scrivere simboli pensando di tradurre quei sentimenti
Oh, me misero... leggerai nemmeno mai questi miei assilli, lo so
Sono un'illuso... immagino un finale, dietro questa siepe, che non c'è
Ah ah ah... piango per quel motivo e mi lacero lo stesso; grazie fantasia
Ti vorrei e ti amerei, ma tu non vuoi me e se ti meritassi non dovresti amarmi
Ti invoco nella desolata notte.
Composta mercoledì 1 giugno 2016
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