Non più vedrò quel sorriso, - l'alito freddo di gennaio appannava i vetri nell'ombra deserta e silenziosa – "È notte, non andare sola, vengo con te". Ora è notte e sola cammino tra il sommesso crepitio delle foglie disseccate d'autunno, contro il duro nevischio nel turbine d'inverno che graffia di lacrime i miei occhi sull'orma del tuo passo lontano. Nell'abisso del gelo cerco il respiro della primavera, rubato dal silenzio dell'anima. Ma, come il sole fulgido risorge all'orizzonte dal notturno abbraccio delle tenebre, così risplende ancora nel tuo sguardo stanco la tenera luce della gioia nel ritrovarci, rosea carezza di nuova aurora nel nostro cielo.
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