Scritta da: Federica Provini
in Frasi di Film » Drammatico
Chiunque è capace di ubriacarsi... ma nessuno lo sa fare con la mia stessa determinazione.
John Wilmot (Johnny Depp)
dal film "The Libertine" di Laurence Dunmore
Chiunque è capace di ubriacarsi... ma nessuno lo sa fare con la mia stessa determinazione.
William: "Non è quello che dici di Drew: è quello che non dici."
Susan: "Forse non ascolti."
William: "Oh sì invece. Non un'ombra di trasalimento, non un bisbiglio di eccitazione. Questo rapporto ha la stessa passione di una coppia di nibbi reali. Voglio che qualcuno ti travolga, voglio che tu leviti, voglio che tu canti con rapimento e danzi come un derviscio."
Susan: "Ah, tutto qua!?"
William: "Sì e abbi una felicità delirante o almeno non respingerla."
Susan: "Va bene... Abbi una felicità delirante, vedrò di fare il possibile."
William: "Lo so che ti suona smielato, ma l'amore è passione, ossessione, qualcuno senza cui non vivi. Io ti dico: buttati a capofitto, trova qualcuno da amare alla follia e che ti ami alla stessa maniera. Come trovarlo? Beh, dimentica il cervello e ascolta il cuore. Io non sento il tuo cuore. Perché la verità, tesoro, è che non ha senso vivere se manca questo. Fare il viaggio e non innamorarsi profondamente beh, equivale a non vivere. Ma devi tentare, perché se non hai tentato, non hai mai vissuto."
Susan: "Bravo!"
Wlliam: "Ah, sei una dura!"
Madre è l'altro nome di Dio sulla bocca di un figlio.
Madre è l'altro nome di Dio sulle labbra e sui cuori di tutti i nostri figli.
E così ricopro la mia nuda perfidia con antiche espressioni a me estranee, rubate ai sacri testi e sembro un santo quando faccio la parte del diavolo!
Mentre il manganello può sostituire il dialogo, le parole non perderanno mai il loro potere; perché esse sono il mezzo per giungere al significato e per coloro che vorranno ascoltare all'affermazione della verità.
Io sono il frutto di quello che mi è stato fatto, è il principio fondamentale dell'universo, ad ogni azione corrisponde una reazione uguale contraria.
Sei tu il tuo sole.
Oh qui io fisserò il mio sempiterno riposo, e scoterò da questa carne stanca del mondo il giogo delle avverse stelle. Occhi guardatela per un'ultima volta, braccia prendete il vostro ultimo abbraccio, e voi labbra, voi che siete la porta del respiro, suggellate con un leale bacio un contratto con la morte che tutto rapisce.
Lo chiamano mal d'amore. Un dolore così forte che quasi non riesci a respirare.Commenta