- Arthur: Non possiamo lasciarlo qui. Dobbiamo metterlo sul letto. - Merlino: Perché? Dorme, non se ne accorgerà. - Arthur: Merlino! - Merlino: Beh... gli prendo un cuscino. - Arthur: Lui è il re. - Merlino: E va bene, due cuscini.
- Arthur: Ora devi proteggere il cristallo a costo della vita. - Merlino: Perché io? - Arthur: Non riesco a proteggerlo mentre dormo. - Merlino: Neanch'io. - Arthur: E chi ha detto che tu avresti dormito?
New York è tutto un cambiamento... Se cambiare è così facile perché per Big è così difficile? Stavo sbattendo la testa contro un muro pensando di riuscire a fare in modo che guardasse solo me? Dovevo cambiare le mie aspettative o potevo ancora sperare? Si può cambiare un uomo? Capii che nessuno dei due sarebbe fondamentalmente cambiato ma almeno ne stavamo parlando.
- Christina: Io ti amo, Owen. - Owen: Ti amo anch'io, Christina. - Christina: Io ti amo. L'ho detto. Ho detto "ti amo Owen". Ti amo, io... Christina Yang... Tu mi hai traumatizzata. - Owen: E tu sai che mi dispiace immensamente. - Christina: No, porca miseria, non è per lo strangolamento è che sei venuto qui, hai sciolto la mia corazza di ghiaccio, mi hai fatta innamorare e non so... non riesco a respirare se non ci sei tu. - Owen: Ce la puoi fare, possiamo farcela. Non devi far altro che incontrarmi a metà strada, non devi fare altro che dire sì. Devi solo dire sì. [...] - Christina: Sì.
- Owen: Ho capito di non aver detto a mia madre che sono tornato perché una parte di me è ancora di Iraq. Ho preso un impegno con l'esercito che non ho mantenuto, se la mia unità non fosse stata annientata sarei ancora là perciò è normale che io non riesca a dormire di notte o a guardare in faccia mia madre. È normale che tu ed io non possiamo stare insieme. Il mio lavoro là non è finito, finché sarà così io qui non posso restare. Perciò ho deciso di ripartire. - Christina: Io devo andare. - Owen: Christina, dai... - Christina: Dai cosa? Scusami, che cosa dovrei dire? - Owen: Vorrei avere il tuo appoggio. - Christina: Non posso dartelo.