Scritta da: Eleonora La Pazza
Murdoc, sono io che vengo a prenderti!
John Rambo (Sylvester Stallone)
dal film "John Rambo" di Sylvester Stallone
Murdoc, sono io che vengo a prenderti!
Sotto l'antica roseline il Santo Graal aspetta, che adorna d'opere di artisti incantati; calice e lama sorvegliano l'eletta, riposa infine sotto cieli stellati.
Essere l'eletto è un po' come essere innamorati, nessuno può dirti se lo sei o no... è un qualcosa che ti scorre nelle vene!
Il mio nome è Dalton Russel. Fate attenzione a quello che dico perché scelgo le parole con cura e non mi ripeto mai. Vi ho detto il mio nome, e questo è il Chi. Il Dove lo potremmo anche descrivere come la cella di una prigione, ma c'è una bella differenza fra trovarsi chiusi dentro una cella e trovarsi in prigione. Il Cosa è facile: ho realizzato un piano in questi giorni allo scopo di eseguire la rapina perfetta ad una banca. Che è anche il Quando. Riguardo al Perché: a parte le ovvie motivazioni economiche, è estremamente semplice... perché lo so fare. Ci resta solo il Come da svelare. Ed è qui - il grande Bardo direbbe - che c'è l'intoppo.
L'unica cosa che conta è il finale, la cosa più importante della storia è il finale.
So di potercela fare, disse Tod Downy prendendo un'altra pannocchia di granturco dalla scodella fumante, sono sicuro che con il tempo non resterà più un briciola di lei e la sua morte diventerà un mistero anche per me.
Fu un momento cruciale della mia vita, decisi di non investire mai più troppi sentimenti in una cosa sola, finisce sempre con il dolore per averla persa.
Sei tu che gestisci la tua vita... parole tue...
- Langdon: I simboli sono un linguaggio che ci aiuta a capire il nostro passato.
- Fache: Le piace la nostra piramide?
- Langdon: Si.
- Fache: Una cicatrice sul volto di Parigi.
I segreti sono la mia vita.