È troppo presto per morire. È troppo tardi per vivere. Tutto cambia. Tutto si evolve. Eppure tutto rimane immobile, con i sogni e desideri, sempre quelli, sempre loro. Quelli che ancora non si realizzano. Quelli che vorresti ma non puoi. Quelli che hanno miraggi di felicità, in questa esistenza di sofferenza, la mia principale compagna di viaggio. E sono in tanti come me. Quelli riservati. Quelli di poche parole. Quelli strani. Quelli oscuri... come ombre mal riflesse della luce. Dalla tenebra dentro. Dal cuore sanguinante e lucente. Dove tutto è in precario equilibrio. O dove tutto, forse, equilibrio non è... e ne mai alla fine sarà.
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