In difesa della me più disabitata ho contato cento mani in assedio ai piedi della mia anima sfitta ma non c'è posto alla mia mensa
a dare la parvenza di un tutto intero e persino doppia per trovare di me la metà che sono e bastarmi addirittura mi avanzo come scarto al convivio stanco della mia carne fatta pane per saziarmi simposio decadente sinossi dei digiuni imposti
sul telaio delle mie fughe, il dipinto scheggiato di chi m'insegue - ho mille solitudini, una per ogni occasione diversa -
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