Scritto da: Ettore GRIMANI
Gli amori impossibili

Mi ricordi chi ero
pantaloncini e ginocchia sbucciate
occhi di pane e marmellata.
Un senso che copre tutto quello che non c'è
che mi è stato tolto
ma non posso prendermela con Dio.
Mi cancello per non soffrire
ma quando torno il vuoto è più grande
devastante mancanza mai riempita.
È un abbraccio o un tranello
nella vita che ha seguito la mia nascita
mi guardo ma non mi vedo.
Ho la pelle provata, spogliata di strada
sniffata di bianco ma non sono una sposa.
Anche nell'addio sono rimasto qui
una contraddizione inqualificabile, non collocabile
fragile, non inutile
perché non esistono imperfezioni ma solo figli di questa terra.
C'è burrasca nel cielo
e l'oceano muove gli alberi
di questo tempo non sono che un frammento
anche le nuvole hanno fretta.
Tra gli errori ed il gioco
rimane un'impronta sull'anima
è un film di cui conosco il finale
ma devo volare oltre questo brivido.
Corro tra girasoli che cercano luce
e panni stesi al sole
tra le radici che mi hanno fatto inciampare.
Gli amori impossibili sopravvivono alle parole
al loro rumore
al giudizio, ai proverbi della gente comune
agli occhi avidi
e mi ricordano che la felicità è diversa da quello che pensavo.
Il futuro appare stanco, ha perso il ritmo del tempo
ma io vivrò ancora di inebriante pazzia
tra le mie paludi
che non posso bonificare.

Ettore Grimani.

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