Scritto da: Giulia Ioppi
in Diario (Pensieri)
Siamo fortunati. Non serve solo non dimenticarlo mai, a volte serve ricordarlo.
Composto giovedì 5 maggio 2022
Siamo fortunati. Non serve solo non dimenticarlo mai, a volte serve ricordarlo.
C'è sempre un campo di girasoli che ci aspetta per ricordarci la bellezza dell'infinito... segui ogni giorno il tuo sole e lo troverai.
S'ode
il muto silenzio,
nella notte
ondeggia il battito del cuore
tra sentimenti e ruggine.
Fluiscono i pensieri
tra i riverberi
di vecchi lampioni,
tace il vento
al sospirar del grembo...
nude mani cercano calore.
Sordo il buio... ignora la ragione
cadono corpi come foglie d'autunno.
Il mondo trema e precipita
sotto la stessa luna.
La felicità è un sorso d'acqua
quando tutto attorno è deserto,
nel cuore arde sempre la speranza
di nuove oasi.
V'è un inferno nell'Oligarca che si consuma di gloria
pire di ossa scalfite da z e ancor sanguinanti
ore di cetra che Morte intona dopo il tramonto
vili vicino ai bambini col cuore in anonime fosse
scava abile boia
scava russa bandiera
scava nel tuo orgoglio creatura
oh lungo inverno
i vermi mangiano gratis quest'anno
nobili i poveri putrefatti
un diavolo rapisce bellezza
il mondo tace
è il mio peccato
nero e disgustoso e dolorante
io mastico pane... gli innocenti il fango
brucia in lui l'inferno... qui l'inferno è casa.
Tu che non hai paura di scolpire l'orrore
sei più bello forse della sorella Morte?
Hai così tanto potere da togliere la vita
a quelli che non chiami fratelli ma bastardi
uomo fecondo di malizie
vetusto per la storia
ma giovane per la macabra danza dei potenti
cui dirigi il coro
non fossi anima
t'avrebbe già schiacciato qualche pedone
corri - corri... eppure sei più vicino ai morti che ai vivi
ecco la tua invidia
oro non compra il tempo
piangere ti resta davanti al vincitore
"l'addestratore di incubi".
Io non cammino se non supplicando l'aria d'armarmi il petto
con tutte quelle cose che sanno di meraviglia
un insano lontano di cui pazzo intono gli inni
con fischiettare leggero e zero parole
a me il vento canta più che a un divino
se sia di un immortale questo amore per l'oltre io non saprei
addento dai temporali ogni fulmine
per farmi l'ala capace d'arrivare a meta
che dici
son forse un pazzo
condottiero mi chiami di rutilanti streghe
invéro siamo amanti io e follia
inseparabili con frenesia in carni
la stessa che tiene allerta fiamma... prima di darci al sonno
io non cammino se non supplicando gli astri di restare forti
per quelli che hanno gli occhi spinti oltre ogni confine
che spesso sono carichi di malinconia
oh malanno svelto a pigliare in rete chi s'è dato al sogno
l'amore più è forte più ti prende a sberle
di beatitudine mi disfo come di un calzino buco
io so di piacere ai baci più di ogni altra cosa
se solo non fosse così lungo l'elenco dei miei peccati
è sempre stagione di buone cose
è sempre stagione di pace o di guerre
è sempre aperta la mia porta a Morte
savio concedere la mano all'inferno
che dispone di mirabili pari
cui dedicare l'alma
ditemi venti di quella pioggia sana che arriva al seme
e lo sgrana sbeccando l'argine del glorioso ascendere in tronco
elevando il bel fiore sopra la radura
ombra corona regale ai morti
mi odierei se non amassi tanto ogni fiamma
ogni tumulto
ogni ansia
ogni battaglia
mi odierei se mi risparmiassi la condanna
alle male carni con scettro tra gli agnelli
mi voto al coraggio non alla speme
al flagello sopra tutte le barricate - dei finti angeli
oh Morte cara sorella
avanza soltanto tra gli infami
dammi ste fredde mani in cui nascondi il caos
a te la firma
per gli altri
io non sarò null'altro che un incendio
"l'Antro dei Titani".
Ogni giorno riusciamo a mettere un tassello nuovo nel puzzle del nostro amore... quando anche l'ultimo tassello sarà inserito allontanandoci vedremo il disegno della nostra vita insieme.
Ogni giorno riusciamo a mettere un tassello nuovo nel puzzle del nostro amore... quando anche l'ultimo tassello sarà inserito allontanandoci vedremo il disegno della nostra vita insieme.
"Quando diventiamo
parte di qualcuno siamo
maledettamente convinti
di stare in pace con la coscienza"
(Filippo g.)