Pierre è un cacciatore di arcobaleni. Uno di quelli che a 60 anni riesce ancora a sognare a colori. Uno di quelli che non lo smuovi perché sta lì a rovistare nel giallo, nel rosso, nel verde, nell'arancione, nel viola, nel blu, nell'indaco. Dice che gli arcobaleni bisognerebbe adottarli: "ognuno dovrebbe averne uno, sì. Un arcobaleno tu, uno lei, uno lui e uno voi. Eccoci!". Sta lì, con gli occhi sgranati, a cacciare arcobaleni mentre ripete a chiunque lo conosca: "gocce di acqua disperse nell'aria e luce solare dipingono questa meraviglia a colori e il cielo è in parte scuro per le nuvole di pioggia". D'un tratto, si illuminano i suoi occhi e inizia a urlare: "venite con me. Andiamo a cacciare gli arcobaleni. Fidatevi! Ne troveremo prima uno, poi due e pure tre o magari quattro. Venite e non credetemi pazzo. Esistono gli arcobaleni. Esistono. Esistono". E così scompare in quella pioggia/nebbia/giornata uggiosa con i colori speranzosi di un arcobaleno.
Commenti