A volte non vorrei essere me per vivere devo strapparmi di dosso la carne e guardare gente che non capirà mai standomi zitta zitta per non strappare loro dal piedistallo e patendo la fame per non ingoiare giudizi meschini che mi definiscono ladra nel prendere ciò che non ho la povertà è un cappio e un corpo marcio dal quale ci mangeranno solo corvi nessuna delle tue carezze potrà farmi giustizia ne piede troverà misura per le mie scarpe ho solo un coltello e un po' di forza nelle mani e sputo ancora la pietà che mi butti addosso i vestiti di gala mi stanno troppo stretti mi sento a casa con un grembiule e la divisa da cameriera.
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