Commenti a "Non mi piace Nietzsche perché ama la..." di Bertrand Russell


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la mia ipotesi che un ateo vorrebbe credere in un dio ( o un qualcosa chiamato con un altro nome) è dovuta al fatto che ogni creatura ha dentro di se il desiderio della grandezza. E quindi ha sempre il desiderio di immaginare qualcosa di più grande rispetto a ciò che è.
E' istinto... non ragione.
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Ho visto ciò che hai scritto relativamente alla lettura, cui ti sei appassionato solo negli ultimi anni.
    In proposito vorrei però dirti una cosa, e spero di riuscire ad esprimerla in maniera comprensibile, perché è un concetto molto difficile da rendere a parole.
    Ecco: si possono leggere mille libri, e conoscere e ricordare quei mille libri alla perfezione; ma questo è il funzionamento dell'erudizione, forse anche della cultura; ma non ti fa crescere neanche di un millimetro.
    Si possono invece leggere 3 righe, ed elaborare quelle 3 righe dentro di sé, di collegamento in collegamento, di "ispirazione" in "ispirazione", fino ad arrivare a coinvolgere in questi collegamenti la conoscenza di una fetta considerevole di se stessi e dell'universo intero.
    Quindi i libri sono libri, mentre gli uomini sono libri viventi.
    Dici di aver letto 30 libri? Beh, ora ti dirò una cosa che ti scandalizzerà: io ne ho probabilmente letti di meno. Ma ho letto dentro me stesso.
    E anche tu lo fai, "Gente de Borgata". Mi sembra anzi di vederti, quando leggi 3 righe e ti metti a pensare, e dentro la tua mente passano vagoni di idee...
    Ma - te lo chiedo per favore - abbandona il turpiloquio, l'in*sulto, la volgarità, e sopra tutto il sospetto che li genera. Sono cose vecchie, retaggi di epoche e condizioni psicologiche passate: zavorra inutile per te che puoi volare e arrivare lontano.
    E poi... abbandona Grillo, causa prima di questa escalation di contumelie.  : ))))))
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E' la "manifestazione" d'amore nei confronti di un dio dato dagli uomini che nietzsche non accettava principalmente.... perchè non riusciva ad accettarlo come "sostanza comune" e unilaterale. 
Sentendosi diverso, ne soffriva le conseguenze. E di quelle conseguenze ha costruito una realtà unica che a sua volta è caduta nell'errore della verità universale.
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Mi sembra, (se pur non analizzando più di tanto) di aver portato un pensiero in precedenza dicendo che : "non c'è nulla che un ateo può fare che non possa farlo anche un cattolico. E di aver aggiunto che le barriere non sono dovute da una lotta tra uomo e un Dio, ma tra uomo e uomo. E credo anche di aver detto che l'ateo non crede in dio anche se vorrebbe crederci ( come crede nell'amore) e sono sicuro che anche nietzsche ne avesse uno dentro di se, solo che non ha voluto condividerlo, o perlomeno non ha voluto accettare quello degli altri uomini ( perchè la sua visione di un dio era del tutto personale e forse in forma più umana) Nietzsche comunque credeva negli dei..quindi in qualcosa credeva.
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Ho rivisto i tuoi commenti in cui ti riferisci a Nietzsche.
Devo dire che non ho risposto non per i motivi che hai immaginato, ma perché ne ho semplicemente preso atto; tanto più che si riferivano, per lo più, all'uomo Nietzsche più che al contenuto obiettivo della sua filosofia.
       Con questo post, d'altronde, non era mia intenzione discutere il pensiero di Nietzsche, ma chiarire quale fosse il pensiero di Russell in proposito, con particolare riguardo alla circostanza, da me posta in evidenza successivamente, che si tratta di due pensatori entrambi atei, ma in insanabile contrasto tra loro quanto alla parte etica della loro filosofia.
     Insomma, era mia intenzione con questo post lasciar parlare Russell, piuttosto che introdurre la solita trita questione, mille volte affrontata, sul pensiero di Nietzsche. Questo è anche il motivo per cui mi ha fatto piacere il contributo di Giulio, che chiarisce ulteriormente il pensiero di Russell in materia.
     La mia tesi, a prescindere dalle caratteristiche dei due pensatori, è in definitiva che l'ateismo non reca necessariamente in sé il dispregio per l'amore universale, tipico di Nietzsche; amore universale che può invece, come in Russell, costituire il fondamento del principio etico senza alcun substrato religioso o confessionale.
     Questo lo ritengo molto importante per fare chiarezza nelle idee in prospettiva di qualsiasi discussione futura.
     Mi spiace solo che Vincenzo Cataldo non sia fatto vivo, perché soprattutto a lui pensavo nell'inserire questo post (come ciascuno potrà aver compreso. : )

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