Commenti a Come un filo d'erba di Giuseppe Freda


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Caro Giuseppe non era mia intenzione prenderti in giro con il termine Prof.,
per cui non lo userò più. Posso chiamarti Maestro? Scherzo!!!!!
ciao
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Certo, Angela, è proprio questa, in definitiva, la situazione: una di quelle fasi in cui il pensiero si appaga dell'essere, e non cerca, ma... viene trovato.
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Ti ringrazio, Margherita... , ma per favore, non chiamarmi prof., sono solo una  persona precisa cui piacciono le cose ben fatte, e soprattutto le verità.
    In questa ottica, sono stato a lungo indeciso se rispondere o meno al commento di Alma Gijni, giacché considero concluso un certo discorso; ma se la materia viene tirata in ballo, con un commento che per di più vedo intriso di troppa ipocrisia per i miei gusti, non posso astenermi dal rispondere.
Ebbene, Alma...
1) Tu scrivi: "Concordo con Alberto nel dire che si sta esagerando con critiche allo staff alla giuria o quant'altro(...)". Da quali elementi ti risulta? Non mi pare che Alberto abbia fatto cenno a critiche esagerate: ha detto solo "Se scrivessi sempre poesie come questa, secondo me non avresti bisogno di fare i concorsi di cui poi ti lamenti :-) ", che è cosa ben diversa. Questa tua "concordia", dunque, è opinione che riguarda te sola, poiché ti manca il pensiero con cui concordare...
2) Sotto altro aspetto, va detto che Alberto si è riferito solo a me: dunque ( e qui non si sfugge), tu ritieni che io abbia mosso "critiche esagerate". Qui, sinceramente, potevi essere più esplicita e meno ipocrita. Vedi, io capisco che tu non parli e non scrivi bene in italiano (malgrado i tuoi componimenti rechino tracce solo lievi di questo stato di cose), ma "critiche esagerate" significa "critiche" e significa "oltre misura", cioè immotivate. Ebbene, innanzitutto io non ho mosso critiche: ho fatto solo osservazioni; ma, soprattutto, osservazioni AMPIAMENTE MOTIVATE. Inoltre, e qui completo la mia risposta ad Alberto, queste osservazioni non erano assolutamente "lamentele" legate alle sorti della mia poesia: le critiche le avrei fatte ugualmente sia che fossi arrivato settimo, come è stato, sia che non fossi arrivato in finale, sia che fossi arrivato primo, sia che neanche avessi partecipato. Non mi sono cioè ritenuto vittima di alcunché (e di che cosa...), ma solo spettatore di situazioni relativamente alle quali ho svolto le mie considerazioni motivate.
3) Scrivi: " tutti eravamo coscienti quando abbiamo inserito le poesie in concorso sia del fatto che saremmo stati giudicati dal voto popolare che quello di una giuria qualificata, e se non andavano bene i componenti della giuria era meglio dirlo subito". Mia cara, a parte che la frase non sta in piedi sintatticamente, posto che una giuria vi era e che i suoi membri non li conoscevamo, come potevano gli stessi non andarci bene? E' in fase successiva che si sono manifestate discrasie oggetto di amare considerazioni.
4) Scrivi: "nessuno accetta i giudizi di nessuno, ma essendo cosi forse sarebbe meglio che ognuno si tenesse le proprie opere nel cassetto e cosi eviterebbe un sacco di scocciature". Qui non so che dirti. Io ho sempre accettato i giudizi di tutti, dunque non ti riferisci a me: faresti però bene, quando fai qualche rilievo, a citare le persone cui lo fai. Così spari un colpo di cannone in aria verso il nulla... Ora, io capisco che tu sia giunta prima nella sezione aforismi e intenda dire la tua, ma almeno dilla in maniera circostanziata. Quanto al cassetto, sono d'accordo: anzi, inviterei tutti a chiuderlo bene a chiave, per evitare che qualcuno possa mettervi le mani.
5) Idem dicasi per "lo schi*ff*o (con due f suona meglio, hai ragione) che ho visto in questo concorso, tra accuse assurdi e commenti del tipo "facciamo 4 chiacchiere al bar alle 5 del mattino dopo  una sbornia"; anche qui, dovresti fare nomi e cognomi e citare circostanze.
6) Quanto al tuo dire "una cosa che non avevo visto in nessun concorso era vedere che come una pena Montegrappa (figurarsi se si trattava di altro...) tiri fuori il peggio di persone che vorrebbero essere chiamati poeti o scrittori. " , premesso che una pena Montegrappa (con una sola n va bene: è davvero una pena) non credo sia stato l'obiettivo della maggior parte dei partecipanti (devo riconoscerti una praticità che non sospettavo), anche qui faresti bene a nominare queste persone che hanno tirato fuori il peggio... Provo allora io a tirare ad indovinare: ... Flavia Ricucci? Sì, ho letto alcune sue affermazioni... ma mi sono astenuto dal commentarle.; fermo restando che, ove dovessi riscontrarle vere,  sarei il primo a sostenerle e tirarle avanti. Ad ogni modo, ti garantisco che si tratta di poetessa che sopravanza molti di diverse spanne: sicuramente te compresa, che sei appena alle prime armi e con gravi deficit nella lingua italiana, sia pur senza tua colpa,  giacché straniera.
7) Le tue scuse finali: "(Giuseppe scusa se tutto questo l'ho scritto sotto la tua poesia, ma ho letto i altri commenti e sai che devo dire quello che penso:) Un abbraccio" sono un miracolo di... ipocrisia. Ti prego dunque di dispensare i tuoi abbracci a gente di me più meritevole, e di ricordare, de futuro, che dinanzi a vocale l'articolo da usarsi è "gli", non " i ". Con quest'ultima osservazione, mi ritengo esentato dalla mia opera di correttore delle tue bozze: opera di cui oltre tutto ritengo che tu non abbia granché bisogno, giacché vedo che nei tuoi componimenti, non ultimo quello che ha vinto... riesci ad esprimerti in un italiano corretto. Segno che hai già a chi rivolgerti per le correzioni del caso.
8)  In conclusione, si dice a Napoli che "anche le pulci hanno la tosse"...  E la saggezza popolare vale più di mille concorrenti, di mille giurati e di mille giurie. E vorrei dire a Sir Jo: hai visto, con quel tuo azzardato "concordo con il dire di Alma", la tua proverbiale equidistanza dove si è andata a ficcare?...   : )))
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postato da Angela, il
Giuseppe..riporto parte di uno scritto di Raffaele Morelli:
"L'assenza di pensieri ci permette di rigenerare il nostro cervello, mettendoci in contatto con il nostro lato creativo che attiverà soluzioni innovative"...potrebbe starci con la tua poesia?
Concordo anche con Margherita...bella!!
36
postato da , il
Non posso esonerarmi dal commentare la poesia del mio Prof, preferito.
La definirei contemplativa. La condivido in quanto è una sensazione che
provo spesso abitando d'estate in campagna. Il contatto con la terra, gli
alberi, insomma tutta la natura ti regala quella dolce sensazione di essere
parte integrante del 'creato'. Bella  e soprattutto ...senza errori grammaticali
of course.

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