Scritta da: Dino Di Girolamo
Chi crede nel destino?
Chi crede che nella vita sia tutto già predefinito da un'entità esterna e superiore?
Chi crede che questa entità possa decidere della nostra esistenza a suo piacimento?
Chi crede, invece, che tutto sia dovuto al caso, tutto fondato sul Caos?
Chi crede che questa sequenza di eventi sia davvero inevitabile?
Io credo a entrambe le cose... è un paradosso, lo so, ma è così...
Quando vedi che il filo rosso della tua vita va ad incrociarsi con un qualsiasi evento o persona, pensi che era destino, o magari il tuo destino era un altro e tu semplicemente lo hai cambiato, padroneggiandone caratteristiche e modellandolo a tuo piacimento, anche magari non accorgendotene... "fabrum esse suae quemque fortunae"... ciascuno è artefice del proprio destino...
Oppure quando, per una serie di casi fortuiti, ti ritrovi a destreggiarti in situazioni che non avevi previsto, non programmate, pensi che alla fine sia tutto frutto di un caso, che, vada come vada, tu non avresti potuto fare nulla per cambiarle.
Una ragazza dopo 3 anni con il suo ragazzo, tra alti e bassi (molti...) decide di mollarlo... era destino o si poteva evitare o è andata così per caso?
Dopo una prova importante, si accettano gli eventi per partito preso, accettando cioè quello che verrà; oppure si cercano scuse e attenuanti, oppure ancora "è andata così e basta"?
Quante volte ho detto la famosa frase "la ruota gira per tutti", ma per me non ha mai girato...
Quante volte ho sperato che il caso, la Fortuna (se così lo si può anche chiamare), mi sorridesse, guardasse da me e dicesse "Guarda che non sono bendata, vedo anche te..."...
Quante volte ho creduto di padroneggiare con le mie mani la mia vita, ben deciso sul da farsi, e invece mi è sfuggito tutto come un'anguilla...
Quante volte mi sono arreso senza lottare per i miei obiettivi convinto che il mio destino fosse quello, o altre volte ho detto "o la va, o la spacca" che la fortuna mi assista... (mai successo)
Anche adesso sono scettico riguardo queste cose, ma continuo a crederci...
Pensare o credere che ci sia già il proprio destino scritto da qualche parte dà la sicurezza di non doversi sforzare più di tanto, ma allo stesso tempo la sensazione di impotenza rende tutto stretto, e con questo la volontà di prendere e mollare, lasciare che il caso mescoli le carte e giochi con noi... anche con gente che vale come il 2 di picche a canasta.
Si scomoda il destino quando qualcosa va male, e il caso quando invece va bene... ma provare l'esistenza di entrambi e come cercare l'Araba Fenice posata su un Unicorno...
Contare su se stessi è l'unica cosa da fare per non essere delusi... come dice Morpheus: "Non pensare di essere qualcosa, convinciti di esserlo"... solo così si taglia la testa al toro e si evita di credere a tutto questo.
Il problema è trovare la lama per farlo...
Composta martedì 21 giugno 2011

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