Scritta da: Violetta Serreli
in Frasi & Aforismi (Saggezza)
Ciò che abbiamo da sempre è il dono di vivere. È il mestiere, di vivere, quello che dobbiamo ancora imparare.
Composta domenica 21 agosto 2011
Ciò che abbiamo da sempre è il dono di vivere. È il mestiere, di vivere, quello che dobbiamo ancora imparare.
A parlare coi muri ci si procura solo un gran mal di testa.
C'è chi ancora non sa. Che la rabbia è differente dal dolore. Che la rabbia è una reazione violenta di sopravvivenza, nel bene o nel male. E che il dolore è la morte interiore, nel male che procura una delusione. In tutti i ricordi che scatena, in tutte le paure che risveglia. Il dolore è il punto di arrivo, di un pensiero felice rimasto solitario dopo aver scacciato la tristezza.
E se potessi dentro all'anima, scoprire cosa sia l'insoddisfazione, a quali mutamenti corrisponda e desideri mancati dia le proprie colpe. Perché occhi non ho più, se il cuore, sorridendo, finge luce.
La vergogna è una sensazione che uno stupido non potrà mai provare.
Ciò che in un primo momento ti lascia senza parole, ti darà l'opportunità di dire molte cose in seguito.
Il sale guardò l'acqua del mare scegliere lo zucchero... e sorrise.
In fondo che cos'è, l'oggettività. Se non un giudizio soggettivo dichiarato universale?
Ciclicamente. Abbandonarsi. Osservare dall'orlo del burrone il nostro volo fallito. Ciclicamente ascendere. Su nuovi cieli, su altre nubi, sotto altri soli. Sentire sciogliersi le grandi ali faticose e stanche. Un altro battito, un ultimo salto. Nel vuoto ancora. E vuoti morire.
Mancanze. Quando, da difetti, diventano assenza. E non è la stessa cosa parlare di nostalgia, né di malinconia. Sono asportazioni, amputazioni di vita. La nostalgia provoca tenerezza. Le mancanze provocano dei vuoti. Le mancanze sono ferite.