Scritta da: Violetta Serreli
in Frasi & Aforismi (Amore)
C'è chi ama il silenzio e chi ama in silenzio. In entrambi i casi si è disturbati dal rumore dei propri pensieri.
Composta lunedì 31 agosto 2009
C'è chi ama il silenzio e chi ama in silenzio. In entrambi i casi si è disturbati dal rumore dei propri pensieri.
L'esclusività di un amore ne determina la sua grandezza.
Alcune tristi sensazioni sono il paradosso della nostra esistenza. Vorremmo liberarcene ma temiamo che, quando questo accadrà, non avremo più nulla al quale essere legati.
C'è chi ancora non sa. Che la rabbia è differente dal dolore. Che la rabbia è una reazione violenta di sopravvivenza, nel bene o nel male. E che il dolore è la morte interiore, nel male che procura una delusione. In tutti i ricordi che scatena, in tutte le paure che risveglia. Il dolore è il punto di arrivo, di un pensiero felice rimasto solitario dopo aver scacciato la tristezza.
La vergogna è una sensazione che uno stupido non potrà mai provare.
Ciò che in un primo momento ti lascia senza parole, ti darà l'opportunità di dire molte cose in seguito.
La convinzione non è mai nelle frasi, ma nei pensieri. Le frasi vengono scritte per piacere, i pensieri vengono fuori come viene.
In fondo che cos'è, l'oggettività. Se non un giudizio soggettivo dichiarato universale?
Ciclicamente. Abbandonarsi. Osservare dall'orlo del burrone il nostro volo fallito. Ciclicamente ascendere. Su nuovi cieli, su altre nubi, sotto altri soli. Sentire sciogliersi le grandi ali faticose e stanche. Un altro battito, un ultimo salto. Nel vuoto ancora. E vuoti morire.
Mancanze. Quando, da difetti, diventano assenza. E non è la stessa cosa parlare di nostalgia, né di malinconia. Sono asportazioni, amputazioni di vita. La nostalgia provoca tenerezza. Le mancanze provocano dei vuoti. Le mancanze sono ferite.