Scritta da: Rossella Porro
in Frasi & Aforismi (Anima)
Io sono come le conchiglie. Non parlo, ma tu devi tendere l'orecchio. Allora sentirai qualcosa.
Commenta
Io sono come le conchiglie. Non parlo, ma tu devi tendere l'orecchio. Allora sentirai qualcosa.
L'esperto è una persona che ha fatto in un campo molto ristretto tutti i possibili errori.
La forza del proprio pensiero non si misura dalla durezza delle parole usate ma dall'ostilità del contesto nel quale gli si da voce.
Le cose non si mantengono e com'il ferro trae la sua ruggine, come la luce non dura tutt'il giorno tanto meno le persone, che non son nostre.
L'acqua che scorre abbondante dai nostri rubinetti ci dona vitalità e pulizia... Ma non sempre ci ricordiamo di chi non ha questo privilegio sottovalutando la nostra fortuna facendone spreco ignobile ed incivile.
Le cose fuori del loro stato naturale né vi si adagiano né vi durano.
Gli uomini comuni guardano le cose nuove con occhio vecchio. L'uomo creativo osserva le cose vecchie con occhio nuovo.
È l'occhio di chi guarda a decidere che nome dare a ció che crede di vedere
Tempo al tempo, così come i nodi che vengono al pettine anche tutte le mele marce cadranno giù dal ramo.
Le cose complicate vengono scartate come in un processo di selezione naturale, così come le persone. Si tende a scegliere quelle semplice, pacate, che non creano problemi, che non hanno crisi esistenziali né crolli emotivi, le si sceglie convinti di poter viaggiare poi in un fiume di tranquillità.
Per questo delle persone difficili ci si dimentica, le si accantona, si tende ad evitarle così da non sentirsi troppo pressati dalla loro presenza.
Ed io ho saltato questa fase della selezione naturale. Come per un difetto genetico, come se ricoperta da una coltre di ghiaccio tanto spessa da non permettermi di guardare oltre o di riprendere calore, io cado in errore.
Cerco l'errore, la difficoltà, la strada in salita, il sasso nella scarpa, gli occhi gonfi ed il cuore impazzito. Mi emoziono quando non devo, piango mentre tutti sorridono, sorrido tra i fiumi di lacrime. Io mi nutro degli scarti di chi seleziona per un'evoluzione perfetta della specie. Cerco negli angoli, nel buoi dei disastri. Cerco i fallimenti, gli sconfitti, i ritirati.
Cerco chi mi somiglia. Cerco il mio errore perfetto.